CalabriahomewebQuesta settimana continuiamo la presentazione di una delle regioni italiane. Oggi è il turno della Calabria, regione dell’Italia meridionale con capoluogo Catanzaro. Confina a nord con la Basilicata mentre a sud-ovest un braccio di mare – lo stretto di Messina – la separa dalla Sicilia; a est è bagnata dal mar Ionio e ad ovest dal mar Tirreno.

La Calabria ha una superficie prevalentemente collinare (circa il 49% del territorio) ma presenta ampie zone montuose che coprono il 42% del suo territorio; il restante 9% è pianeggiante. Il clima di questa regione è generalmente di tipo mediterraneo. Il litorale ionico è più secco e arido di quello tirrenico, più mite. Le temperature, in genere, lungo le coste non scendono mai sotto i 10 gradi e non salgono mai sopra i 40 °C, con punte di 42-44 °C nei mesi estivi. Lungo la catena degli Appennini e nelle zone interne, dal Pollino, alla Sila fino all’Aspromonte, il clima è montano appenninico (continentale freddo): inverni freddi e nevosi, l’estate tiepida e bagnata spesso da temporali.

Le prime tracce della presenza dell’uomo in Calabria risalgono al Paleolitico. Secondo un mito, Aschenez, pronipote di Noè, mercante semita ed inventore della barca a remi, arrivò tre generazioni dopo il diluvio universale sulle rive dove fu fondata Reggio Calabria. Successivamente, secondo il mito greco, circa 850 anni prima della guerra di Troia, sarebbero giunti Enotrio e Peucezio di stirpe enotria e pelasgica, originari della Siria che, trovando un suolo molto fertile, chiamarono la regione “Ausonia” in ricordo dell’Ausonide, fertile zona della Siria. Di fondamentale importanza fu lo sbarco dei Greci sulle coste calabresi; questi strapparono le terre ai Lucani (costretti a rifugiarsi nell’entroterra e nella parte settentrionale della Calabria), mescolandosi con gli altri popoli autoctoni, dando vita ad una cultura meticcia, greco-italica, molto florida nei secoli successivi. I Greci fondarono importanti colonie, tanto belle da guadagnarsi l’appellativo di Magna Grecia (Grande Grecia).

Dopo la conquista da parte dei Romani, nel III secolo a.C., i territori assunsero la denominazione di “Brutium”. Durante questo periodo, però, gran parte della regione non fu in grado di ritrovare la prosperità di un tempo. Con la caduta dell’Impero, la Calabria fu devastata dalle guerre gotiche, tra goti e bizantini, che ebbero la meglio. In un secondo tempo, a causa dell’invasione longobarda i bizantini persero gran parte dell’Italia tra cui anche parte della Calabria settentrionale, i territori rimasti del Bruzio furono aggregati con le terre possedute nel Salento, formando il ducato di Calabria compreso nel thema di Sicilia.

Nel corso dell’alto medioevo gli abitanti furono costretti a spingersi verso l’interno della regione a causa della peste ma anche delle incursioni piratesche, una vera minaccia per gli insediamenti costieri, continuata fino alla fine del XVIII secolo. Per questo motivo, furono numerose le fortificazioni collinari e montuose nell’entroterra calabrese, costituita da villaggi arroccati in posizione sufficientemente arretrata e inaccessibile da poter avvistare in tempo le navi nemiche e sbarrare prontamente le vie d’accesso ai centri abitati.

Dopo il periodo di divisione fra Angioini e Aragonesi (1400-1500), la dinastia degli Altavilla divenne precursore del Regno di Napoli o Regno delle due Sicilie che dominò la Calabria fino all’unità d’Italia. Lo stesso Regno di Napoli subì diverse dominazioni tra cui quella degli Asburgo, di Spagna e d’Austria e quella dei Borbone.

L’Aspromonte, regione montana nel sud della Calabria, in provincia di Reggio Calabria, fu scenario di una famosa battaglia del Risorgimento, durante la quale Giuseppe Garibaldi rimase ferito. Iil 31 agosto del 1860 un plebiscito sanzionò l’annessione al Regno d’Italia.

Le tante diverse dominazioni in Calabria hanno fatto sì che la Calabria sia estremamente ricca di luoghi d’interesse archeologico.[:]

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